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martedì 17 dicembre 2019

REPARTO DI MEDICINA, OSPEDALE GRAVINA DI CALTAGIRONE
Un girone dantesco!
Posso testimoniare che la dignità dei pazienti è un optional. Scene da terzo mondo.
Incominciamo:
1)      Nei giorni feriali operano solo tre infermieri per 24 pazienti (gravi);
2)      Sabato e Domenica un infermiere per 24 pazienti (gravi);
3)      Pazienti quasi tutti costretti a letto e, almeno nella camerata nr 1, nessun campanello accessibile ai pazienti in caso di urgenza;
4)      Pazienti (almeno uno visto da me) che fa i suoi bisogni sporcando il letto e resta in quelle condizioni per un giorno intero;
5)      Alcuni dei medici, a mio parere, poco preparati, con eccessi di maleducazione insopportabili;
6)      Collegamenti con gli altri reparti a dir poco disastrosi. Per avere consulenze urgenti possono passare giorni. Lo sport preferito è lo scarica barile;
7)      Residui organici scaricati a mano. Ho parlato con quasi tutti gli infermieri e gli ausiliari e tutti mi hanno detto che lavorano in condizioni insostenibili, affermando più volte che non hanno materialmente il tempo di curare le persone;
8)      In mancanza di assistenza dei familiari, i pazienti vengono lasciati per ore a loro stessi e, incapaci di chiedere aiuto, ne scaturiscono immagini da terzo mondo, con pazienti che sprofondano nei letti o si spogliano senza che nessuno li aiuti;
9)      Portano i pasti per i pazienti costretti a letto e si dimenticano di farli mangiare. Per essere più chiari: se non c’è un familiare che li fa mangiare, rischiano di non mangiare.
10) Mancanza di rubinetti per flebo ed altre terapie, ne scaturisce che capita che non possano fare terapie congiunte come da prescrizione medica, insomma si fa a casaccio.
11) Carenza di lenzuola e pannoloni, con la conseguenza che i pazienti stanno per ore con lenzuola sporche o con i pannoloni sporchi. Ho visto con i miei occhi frenetiche ricerche negli altri reparti, la frase è: " vedi se ti prestano i pannoloni in Urologia... quasi sempre queste ricerche imbarazzanti sono infruttuose. Io stesso sono dovuto andare a comprare dei cateteri vescicali esterni perché ne erano sforniti ( gliel'ho pure regalati) 

PARLIAMO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO DEGLI OPERATORI

1)      Mi è stato confermato dal Capo Sala che il reparto è sotto organico dal Gennaio del 2018: mancano almeno 5 infermieri. Tutti gli operatori con i quali ho parlato, mi hanno riferito che sono sfiniti, affermando addirittura di preferire che il reparto chiuda piuttosto che continuare in questo modo;
2)      Gli infermieri mi dicono di sentirsi in colpa per non poter materialmente assistere tutti i pazienti come si deve. Conseguenze: umiliazione per i pazienti e forse conseguenze più gravi;
3)      Per fare un esame urgente bisogna usare un ascensore che è usato da tutti (anche dai visitatori), con la conseguenza che i pazienti per raggiungere per esempio il Reparto di Cardiologia o Radiologia…  impiegano anche mezz’ora. Lascio a voi le deduzioni su ciò che questo può comportare.

Questa è una pillola della sanità di questo Ospedale che tranne qualche piccola eccezione è un disastro. 
Mi prendo la responsabilità di dire che questo provoca morti, sì provoca, a mio parere, morti! Di sicuro provoca moltissime sofferenze che andrebbero evitate. Ho fatto un esposto all'Ospedale ed aspetto risposte urgenti, ho avvisato le istituzioni e mi aspetto risposte urgenti. 
Rocco Scozzarella 

mercoledì 29 maggio 2019

Perché educare alla bellezza



Da dove iniziare per parlare della bellezza?
Sulla bellezza si potrebbero dire tantissime cose.
Seppur esistono persone, oggetti, paesaggi, contesti che la maggior parte di noi ritengono belli, penso che in via generale si possa sostenere che non ci sia niente di bello in assoluto, in sé, e che la bellezza sia negli occhi di chi guarda.
Ciò che riteniamo bello scaturisce dalla somma di tanti fattori tra i quali le nostre esperienze, il contesto culturale nel quale viviamo, la nostra personale formazione culturale, il nostro stato d’animo, la qualità delle nostre emozioni, la predisposizione genetica e tant’altro.

Allora, per parlare della bellezza, decido di partire da una affermazione di Peppino Impastato, ucciso nel 1978 dalla mafia.
Impastato affermava: “Per sconfiggere la paura e la rassegnazione bisogna educare alla bellezza.”
Questa frase, così breve, racchiude in sé universi di significati che sento molto veri. Perché l’educazione alla bellezza può sconfiggere la paura e la rassegnazione? Cos’è la paura e quando nasce?

Abbiamo paura quando qualcosa minaccia il nostro benessere, la nostra incolumità fisica e/o psichica, minaccia il benessere e l’incolumità delle persone cui vogliamo bene, l’ambiente nel quale viviamo, contaminandolo, riducendolo, deturpandolo, quando qualcosa mette in pericolo i valori nei quali crediamo e che orientano la nostra vita.
Abbiamo paura di qualcosa o qualcuno che possa in definitiva causarci dolore, privazione, mancanza. E quando la minaccia viene vissuta come una realtà non influenzabile, non modificabile, allora muore la speranza e subentra la rassegnazione. Siamo in una situazione di inattività fisica e psichica. Ci sentiamo in trappola.

Perché educare alla bellezza può sconfiggere tutto questo?
Perché, quando facciamo l’esperienza della bellezza, in noi fioriscono emozioni che sono antitetiche alla paura.
La bellezza ci procura un senso di piacere, appagamento,serenità, entusiasmo, gioia. La bellezza è qualcosa che ci arricchisce, ci colma, suscita in noi un senso di gratitudine e appartenenza. La viviamo come un dono.
La bellezza porta in risonanza qualcosa che è in noi. Quindi, dice qualcosa su di noi, sul nostro modo di essere. Non saremmo capaci di provare gioia, appagamento se non fossimo noi stessi intrisi di bellezza.
La bellezza ha a che fare con la capacità di rapportarsi, di ascoltare, di lasciare che ciò che è altro da noi entri in risonanza con noi. E ciò che è bello, vogliamo preservarlo, custodirlo, difenderlo dal vituperio, dalla minaccia, dal decadimento.

Educare al bello, significa aprire gli occhi verso qualcosa altro da noi che ci arricchisce, riempie, completa, che ci fa crescere oltre i nostri confini.
Educare al bello significa educare all’ascolto, all’attenzione, all’incontro, alla consapevolezza che altro da noi è un arricchimento. E significa coltivare in ognuno di noi la voglia di preservare, custodire, accrescere, emulare ciò che riteniamo bello.

Educare alla bellezza significa infine prendere atto della bellezza che è dentro di noi.
È quindi arricchimento interiore, un’esperienza dell’anima e del cuore che ci riempie di sentimenti positivi e che necessariamente si traduce in gesti, se volete di solidarietà, comunque in gesti di gentilezza, apertura, accrescimento, di produttività.
L'esperienza della bellezza ci rende attivi, ci mobilità, ci mette in movimento verso l’altro e noi stessi.

L’esperienza della bellezza ci apre all’altro e ci dice qualcosa su noi stessi, come l’amore. In fin dei conti l’amore non è altro che saper cogliere la bellezza nell’altro e volerne far parte, volerla accrescere, volerla preservare e volerla condividere.
Si potrebbe affermare che Amore e Bellezza sono sinonimi, due volti di una stessa realtà. L’amore è l’intimo dialogo con ciò che riteniamo bello, è l’interiorizzazione della bellezza.
Quindi educare alla bellezza significa anche educare all’amore. È un cammino dall’esterno verso l’interno, che non può che tradursi in un cammino in direzione opposta.
Educare alla bellezza significa farci il regalo più grande: quello di imparare ad amare sconfiggendo così la paura e la rassegnazione.


Articolo di Maria Letizia Del Zompo

martedì 28 maggio 2019

ELEZIONE EUROPEE 2019_La verità dei numeri


Se lasciamo parlare i numeri, i risultati delle recentissime elezioni europee ci ridanno un quadro molto diverso da quello che una certa propaganda politica e informazione parziale cerca di far passare, mistificando i risultati.
Il gruppo dei sovranisti, l’ENF, al quale aderisce la Lega di Salvini, è salito da 38 a 58 seggi. Sicuramente un buon risultato, ma il gruppo ECR dei conservatori europei, nel quale siede la Meloni, è sceso da 74 a 59 seggi. Se si fa la somma dei seggi  guadagnati da tutti i gruppi che, anche con diversi distinguo, possiamo definire euroscettici (ENF, ECR EFDD, NI),  si arriva a 177 seggi, solo 3 in più rispetto alle precedenti lezioni europee del 2014. Ma in questo gruppo sono da conteggiare ben 28 seggi dell’UKIP di Farage, che presto non siederà più nel Parlamento europeo. Quindi, nel complesso, non c’è nessun spostamento significativo per quando riguarda i due grandi blocchi parlamentari:  gli europeisti e gli euroscettici. Anzi, una volta che si consumerà la Brexit, i sovranisti/conservatori/euroscettici saranno nel complesso, presumibilmente, più deboli.
La grande novità, invece, si riscontra nel gruppo degli europeisti convinti. Infatti, i seggi persi dai popolari e dai socialisti, vengono guadagnati dai Verdi che passano da 50 a 69 seggi e dai liberali dell’ALDE che salgono da 70 a 109 seggi. E questa è una buona notizia per l’Europa. La spinta per un rinnovamento in senso comunitario è chiara e lascia ben sperare per il nostro futuro come Europa unita, come potenza politica ed economica nel mondo, ma ci deve preoccupare nel presente per il nostro Paese che risulta isolato, su un binario rivolto al passato e non al futuro.

Articolo di Maria Letizia Del Zompo

 



mercoledì 13 dicembre 2017

Malasanità, Ospedale Gravina di Caltagirone. Un incubo per pazienti e famigliari.

Ospedale Gravina di Caltagirone reparto Oncologia: dopo un primo reclamo ed un piccolo intervento immediato, ho fatto un esposto ufficiale denunciando carenze impensabili per un reparto dove ogni piccola infezioni può essere fatale per i pazienti. 1) Non ci sono bagni in camera, i pazienti sono costretti ad attraversare il corridoio ed andare in un piccolo bagno freddo ed angusto, dignità del paziente azzerata, costretti ad essere visti da tutti in condizioni che nessun essere umano vorrebbe, escono spesso dal bagno tremolanti per il freddo preso, l'assistenza viene fatta dai congiunti, una responsabilità troppo gravosa. 2) Finestre rotte e spifferi chiusi con il nastro adesivo. 3) Parte degli infermieri e dei medici scortesi con famigliari e pazienti, pazienti e famigliari terrorizzati nel disturbare i medici, quando qualcuno prende il coraggio e con gentilezza chiede informazioni alcuni medici li trattano con spocchia scaricandoli senza dar loro risposte 4) La notte ed i giorni festivi nessun medico di guardia, chiamano il medico reperibile, che se va bene arriva dopo tre quarti d'ora, solo se il paziente è gravissimo.
Mi dicono che aspettano da anni che venga loro assegnato un nuovo reparto a norma, ma ancora devono aspettare ed intanto la gente soffre più del dovuto. Se avete a cuore gente che lotta per la vita, condividete e teniamo una luce accesa su una situazione intollerabile.

lunedì 24 luglio 2017

I migranti sono una risorsa

Il presidente dell'INPS Tito Boeri certifica quello che dico da anni:
I migranti pagano 8 miliardi di euro di contributi ogni anno a fronte di un costo di 3 miliardi di euro, il saldo positivo per il sistema pensionistico è di 5 miliardi di euro l'anno che servono a pagare la pensione ad oltre 600.000 italiani. La domanda sorge spontanea: chi ruba? Naturalmente nessuno ruba, semplicemente ci guadagniamo noi italiani. 
Le chiacchiere stanno a zero! Facciamo altri 2 conti, il costo per l'accoglienza è di circa 5 miliardi l'anno, ma chiariamo che oltre il 90% di questo costo va nelle tasche degli italiani, servono a dare posti di lavoro ed agli imprenditori. Chiarito che anche l'accoglienza è praticamente a costo zero? Infine i migranti versano circa 11 miliardi di Irpef contribuendo in maniera significativa a mantenere i servizi dello Stato. Quindi chi dice che ci costano una barca di soldi o è ignorante (nel senso che non conosce) o è semplicemente un razzista che distorce la verità. Attenti a chi vi dice bugie, attenti agli istigatori d'odio, sono loro che ci costano tanto.

domenica 23 luglio 2017

Sapete quanto è grave il fenomeno atroce del femminicidio in Italia?

Sapete quanto è grave il fenomeno atroce del femminicidio in Italia?
Il femminicidio è un omicidio di genere. 
Ecco alcuni dati:
"Una donna su tre (circa 6 milioni e 788mila persone) ha subìto violenza fisica o sessuale almeno una volta nel corso della vita. La percentuale è il 31,5% delle donne italiane fra i 16 e i 70 anni. Il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% (un milione e 157mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652mila) e il tentato stupro (746mila)". Solo nel 2016 sono state uccise 120 donne, dall'inizio dell'anno credo 21 donne sono state uccise, questo massacro avviene, prevalentemente, tra le mura domestiche da parte di mariti, padri, fratelli, compagni... Questo è un fenomeno che ci indica il grado di inciviltà del nostro Paese, uomini incapaci di rispettare il volere delle donne, uomini che vedono nelle donne una proprietà da plasmare e schiavizzare. Più di 3 milioni di donne italiane subiscono stalking, una persecuzione che rende loro la vita un inferno. Quali sono i rimedi a questo scempio?
Innanzitutto le donne la smettano di perdonare un uomo che usa loro violenza perché lo rifarà, denunciate e lasciate gli uomini violenti.
In secondo luogo bisognerebbe insegnare ai bambini, nelle scuole, l'educazione sentimentale, il rispetto del volere delle donne, inculcare loro l'idea che nessun essere umano ne può possedere un altro, insegnare loro un concetto, a parole abusato ma mai praticato, che è il Rispetto per ogni diversità, sia di genere che etnica e culturale.
L'amore è libertà, se è possesso è odio. lasciate chi fa finta di amarvi ed invece vi odia. A tutta la comunità dico di non girare la testa dall'altra parte e di intervenire ogni volta che si vedono o si ha sentore di abusi, l'indifferenza generale rende queste bestie più forti.

venerdì 21 luglio 2017

La solitudine

La solitudine non è scegliere di stare soli, è scegliere di stare con se stessi. La solitudine vera è l'incapacità di stare da soli perché non si conosce se stessi e negli altri si cerca di colmare un vuoto che non può essere colmato. Dare spazio alla propria solitudine significa aprirsi al mondo con coscienza di sé. Se la solitudine è una scelta è un valore irrinunciabile che ci permette di essere consapevoli di ciò che siamo e di ciò che vogliamo.

L'amore è la forma più alta di libertà

L'amore è la forma più alta di libertà

L’amore è la forma più alta di libertà, liberi di appartenersi, liberi di scegliersi, liberi di condividere una porzione di vita o una vita...